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Che cosa è veramente la Russia? L’ambivalenza dei suoi pensatori, il loro subire e ad un tempo combattere l’attrazione dell’Occidente sono nascosti in un mito che torna a riprodursi anche in epoca moderna: l’incomprensibilità dell’anima russa.
Vladimir Kantor, annoverato da Le Nouvel Observateur (2005) tra i venticinque più autorevoli filosofi del secolo presente, vuole comprendere il destino, la direzione del cammino e l’orizzonte che si apre dinanzi al suo popolo, annodando in una filosofia “sulla storia” le vicende, la cultura e la storia politica di una nazione continuamente alla ricerca di un equilibrio tra Oriente e Occidente.
Dando voce alla grande letteratura della sua terra, da Púškin a Turgenev a Dostoevskij, dialogando con i pensatori che ne hanno vissuto e interpretato le vicissitudini storiche - da Čaadaev a Fedotov, da Solov’ëv a Berdjaev a Stepun, Kantor delinea un grande affresco del popolo russo. Ne rintraccia le radici, i motivi di forza e di debolezza, in quel lungo cammino che va dalla conversione al cristianesimo del 989, al dramma dell’invasione tartara del XIII secolo, fino al superamento della tragedia del comunismo sovietico. L’immagine dell’“Europeo russo” è la sua proposta per il futuro. Kantor pensa che, solo riprendendo l’universalità dei valori cristiani, a partire dalle singole tradizioni nazionali, sia possibile costruire una realtà politica sovranazionale in cui tutti i popoli europei possano esistere, superando i limiti e le particolarità delle singole culture. Solo così, afferma, “si potrà vivere in Europa senza fuggire dalla Russia”.
pp. 179
ISBN: 978-88-99152-65-9
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